Marco Sferlazzo

Porta del Vento

Porta del Vento è una straordinaria realtà vitivinicola siciliana: una cantina accarezzata dal vento tutto l’anno, situata a circa 600 metri di altitudine a cavallo tra le Doc di Alcamo e Monreale, in provincia di Palermo. Marco Sferlazzo è riuscito in pochi anni a trasformare grandiosamente i vigneti di questa vallata sulle colline di Camporeale convertendoli a un regime di coltivazione a certificazione biologica.

I vigneti di Porta del Vento sorgono su formazioni arenarie ricche di sabbia e argilla, con forte presenza di minerali. Le vigne, fino a 45 anni d’età, sono tutte condotte ad alberello ed esposte a nord, seguendo le notevoli pendenze del terreno scosceso. In vigna si utilizzano preparati di natura biodinamica e sovescio per la concimazione e le rese per ettaro sono sempre molto basse, con vendemmie rigorosamente fatte a mano.

La gamma di vini di Porta del Vento si contraddistingue per finezza e personalità, esprimendo il terroir e l’anima della vigna. Il lavoro in cantina è poco invasivo, volto a far trasparire le qualità dei grappoli raccolti in vigna. Spiccano per espressività e territorialità i Catarratto, in particolare la suggestiva versione Saray, nata da una fermentazione sulle bucce per 30 giorni. Si tratta di vini fatti a mano che sorprendono ad ogni sorso: la forza e la leggerezza del vento in ogni bottiglia.

Selezione

Catarratto

Il Catarratto di Porta del Vento è un vino che convince immediatamente per il suo profumo intenso e coinvolgente, come solo il calore del sud sa essere. Al naso si presenta in tutta la sua espansività, con note di fiori gialli, camomilla ed agrumi su uno sfondo delicato di spezie. In bocca la solida struttura e l’avvolgente cremosità bilanciano quella freschezza che suona come una promessa: a risentirci tra qualche anno, pronto a stupire nella preziosa veste di un invecchiamento in bottiglia.

Il Catarratto è un vitigno autoctono siciliano a bacca bianca che negli ultimi tempi ha saputo affermarsi sulla scena viticola mondiale. Molto di questo successo è stato dovuto al lavoro infaticabile dei produttori che hanno creduto fermamente nelle potenzialità di questa varietà. Porta del Vento è sicuramente una di queste cantine. Situata nella zona di Camporeale, all’interno della vallata da cui prende il nome, Porta del Vento conta 18 ettari di proprietà, 14 dei quali sono coltivati a vigneto. Su quei terreni sabbiosi ed arenacei dimorano viti di 42 anni di età, coltivate ancora secondo la forma di allevamento ad alberello. Il particolare clima e la presenza di una costante brezza favoriscono un’escursione termica che eleva la qualità delle uve. La lavorazione biologica certificata, supportata dall’impiego di preparati biodinamici, conferma una forte passione per il territorio e per le sue peculiarità, tradotta nell’attenzione particolare che la cantina rivolge alle varietà autoctone.

Le uve di Catarratto provengono da vigneti collocati a 600 metri di altitudine, su suoli sabbiosi. Al momento della vendemmia i grappoli vengono raccolti manualmente a seguito di una rigidissima selezione che ne abbassa le rese per ettaro, privilegiando il criterio di qualità su quello della quantità. La fermentazione alcolica del mosto avviene in vasche di cemento, così come l’affinamento di 6 mesi.

Grillo

Il Grillo di Porta del Vento è stato prodotto a partire da uve 100% Grillo allevate nella zona di Camporeale, in provincia di Palermo. I vigneti di provenienza, esposti a Nord e Sud, si collocano su terreni sabbiosi con presenza di roccia arenaria, a un’altitudine di circa 450 metri sopra il livello del mare.

La vendemmia è stata effettuata a mano con una resa di 70 quintali per ettaro. Il processo di vinificazione ha compreso una fase di fermentazione alcolica attivatasi tramite lieviti indigeni con una breve macerazione del mosto a contatto con le bucce. L’affinamento si è svolto per 4 mesi in cemento sulle fecce nobili e per ulteriori 4 mesi in bottiglia.

Il Grillo di Porta del Vento si palesa allo sguardo di un colore giallo paglierino con riflessi dorati. Al naso sprigiona profumi di frutta a polpa gialla matura che rincorrono sentori agrumati e lievi note di pietra focaia e idrocarburi.

L’assaggio è profondo e avvolgente, sostenuto da un intenso gusto fruttato e da un lungo finale agrumato. A tavola si abbina bene a piatti vegetariani e a gustose ricette di mare a base di pesce bianco, molluschi e crostacei.

Perricone

Il vino Perricone della cantina siciliana Porta del Vento è un rosso tipicamente territoriale, che ben rappresenta le caratteristiche pedoclimatiche dell’area di produzione e il profilo varietale del vitigno. Nel calice si presenta con un colore rosso rubino con riflessi violacei e il bouquet esprime profumi di erbe aromatiche della macchia mediterranea, aromi di frutta rossa e sfumature speziate. Al palato è di media struttura con frutto intenso, bella trama tannica e un finale di vivace freschezza. Un rosso elegante che si distingue per finezza, classe ed equilibrio.

Il Perricone di Porta del Vento è un rosso siciliano prodotto con un vitigno autoctono a bacca rossa coltivato da secoli nell’area della Sicilia occidentale. Dimenticato per molto tempo in favore di varietà più commerciali e note, il Perricone è stato recentemente riscoperto e sta mettendo in luce interessanti qualità. È una varietà che regala vini di grande personalità ed equilibrio gustativo. L’affinamento in botte grande permette al vino di evolvere e maturare senza perdere le sue piacevoli note fruttate e le sue eleganti sfumature speziate.

Il rosso Perricone viene prodotto nella tenuta Porta del Vento, che si trova in una splendida vallata nella zona di Camporeale, a circa 600 metri d’altitudine sul livello del mare. Il podere si estende su 18 ettari, di cui 14 coltivati a vigneto, su terreni di matrice sabbiosa, che insiste su un substrato di roccia arenaria. Il clima è caratterizzato da forti escursioni termiche e dalla presenza costante del vento. Le vigne sono coltivate ad alberello, su pendii in forte pendenza con esposizione a nord. Le uve sono raccolte a mano verso metà ottobre. La fermentazione si svolge in vasche di cemento con utilizzo di soli lieviti indigeni e una macerazione sulle bucce della durata di otto giorni. Il vino matura in grandi botti di rovere di Slavonia per due anni e termina l’affinamento con qualche mese in bottiglia prima d’essere messo in commercio.

Ishac

Ishac di Porta del Vento rappresenta un condensato dei sapori più veri e tipici della Sicilia. È un vino dal gusto autentico e schietto, che esprime le migliori qualità di questo antico vitigno. Si presenta con una veste color rosso rubino intenso. All’olfatto sprigiona aromi di amarena, ciliegia matura, frutti di bosco a bacca scura, prugne, sfumature di liquirizia, cioccolato e carruba. Il sorso è ricco e appagante, con un frutto succoso, denso, tannini sottili e una buona freschezza che rende il finale appagante ed invita alla beve. Come il suo fratello Perricone, Ishac si distingue per eleganza, classe e finezza.

Il Nero d'Avola Ishac di Porta del Vento è un vino siciliano prodotto con il vitigno a bacca nera più diffuso e famoso dell’isola. Un vino che racconta perfettamente la grande tradizione di rossi intensi, ricchi, dal profilo avvolgente e dal volto tipicamente mediterraneo. La scelta di un affinamento in botte grande permette al Nero d’Avola di conservare le sue piacevoli note fruttate, accompagnate da delicati sentori terziari, che arricchiscono il bouquet senza modificane le caratteristiche varietali.

Ishac Nero d’Avola nasce nello splendido territorio di Camporeale. Un’area collinare a circa 600 metri d’altitudine, che si trova nell’entroterra di Alcamo. Si tratta di una tenuta di 18 ettari complessivi, di cui 14 coltivati a vigneto, caratterizzati da suoli sabbiosi e da una roccia madre sottostante composta di arenaria. Le viti sono allevate principalmente con il tradizionale metodo ad alberello e grazie a un clima caratterizzato da buone escursioni termiche, donano uve aromaticamente molto intense. Terminata la vendemmia manuale, si procede alla fermentazione in vasche di cemento con utilizzo di soli lieviti indigeni e con una macerazione sulle bucce di circa una settimana. Riposa per un periodo di almeno 12 mesi in botte grande prima d’essere imbottigliato.

Voria Bianco

Voria di Porta del Vento nella sua versione Bianco è un vino franco, territoriale e giocoso. Ottenuto da uve di Catarratto in purezza, coltivate in regime biologico/biodinamico e raccolte a mano in piccole cassette, è vinificato in cemento e rifermentato in bottiglia con aggiunta di mosto al vino base; non filtrato e non degorgiato, mantiene la presenza dei lieviti in bottiglia.

Le piante di Catarratto bianco sono coltivate a controspalliera su terreni sabbiosi con presenza di arenarie, a 550 metri di altitudine. Marco Sferlazzo conduce una viticoltura biodinamica severa, da anni, per mantenere l'equilibrio della terra e accrescere la biodiversità.

Voria Bianco di Porta del Vento si presenta color giallo paglierino brillante; al naso è intenso e allo stesso tempo allegro e spensierato, con note di cedro, erbe aromatiche, lievitino, richiami ai capperi e alla pasta di acciughe. Il sorso è dissetante, con ottima freschezza agrumata, lieve sapidità, bollicine fini e chiusura lievemente amarognola.

Di beva invitante, è il perfetto aperitivo del tardo pomeriggio, in compagnia magari di pane e caponata, ma anche adatto ad una cena abbinato alla pizza come ad un risotto di mare delicato.

Voria Orange

Il Voria Orange di Porta del Vento è stato ottenuto a partire da uve Grillo e Catarratto provenienti dalla zona di Camporeale (PA). I vigneti qui si compongono di viti esposte a Nord e Sud, radicate su terreni sabbiosi con presenza di roccia arenaria, a un'altitudine di circa 550 metri sopra il livello del mare.

La vendemmia è stata effettuata nella prima decade del mese di settembre con una resa di 80 quintali per ettaro. Nel corso della vinificazione, la macerazione del mosto a contatto con le bucce si è svolta separatamente per i due vitigni. La fermentazione alcolica si è attivata tramite lieviti indigeni. L'affinamento è avvenuto per 4 mesi in cemento a contatto con le fecce nobili. La seconda fermentazione, utile alla presa di spuma, si è svolta in bottiglia tramite l'aggiunta di mosto.

Il Voria Orange di Porta del vento si offre allo sguardo di un colore cipria vivacizzato da un lieve perlage. All'olfatto esprime profumi di frutta a polpa gialla matura che rincorrono sentori di fiori bianchi e note di scorze di agrumi. Il sorso è intenso e avvolgente, esaltati da una decisa freschezza minerale che persiste nel lungo finale fruttato e agrumato. Da provare in abbinamento a saporite ricette di mare a base di pesce bianco, molluschi e crostacei.

Voria Rosé

Il Voria Rosato, che in dialetto siciliano significa “vento”, è un vino frizzante sui lieviti realizzato con metodo della rifermentazione in bottiglia , che nasce da uve di Perricone provenienti da vigneti allevati in regime biodinamico che sorgono su terreni di origine calcareo-argillosa.

La raccolta delle uve avviene nella prima decade di settembre e subito fa seguito la fermentazione spontanea in acciaio. Sosta sulle fecce fini per 4 mesi prima di essere imbottigliato per la rifermentazione in bottiglia. Il vino non subisce ne chiarificazioni ne filtrazioni.

Il Voria Rosato ha un colore rosa tenue con una spuma persistente. Al naso si riconoscono sentori fruttati e floreali. Al sorso colpisce per la sua freschezza e sapidità. Chiude con un finale equilibrato. Vino da bere a secchiate.

Il Voria Rosato è ottimo come aperitivo, antipasti di pesce; da provare con un’insalata greca.

Voria Rosso

Il Voria rosso è un vino frizzante ottenuto da uve di Perricone coltivate in regime biologico/biodinamico e raccolte a mano in piccole cassette.

Si tratta di un vino floreale e fragrante, dai sentori di piccoli frutti rossi freschi; è minerale e salmastro al naso. Fresco e teso, sapido e godurioso. Un vino a tutto pasto che non disdegna di essere aperto per un aperitivo da soli o in compagnia. Ottimo vino da bere a secchi nelle calde giornate estive.

La raccolta delle uve avviene nella prima decade di settembre e subito fa seguito la fermentazione spontanea in acciaio. Sosta sulle fecce fini per 4 mesi prima di essere imbottigliato per la rifermentazione in bottiglia. Il vino non subisce ne chiarificazioni ne filtrazioni.

Rifermentato in bottiglia con aggiunta di mosto al vino base. Non filtrato e non degorgiato, con la presenza dei lieviti in bottiglia.