Benjamin Zidarich
Zidarich
Il carattere estremo del Carso ha modellato un paesaggio unico, a tratti così fantastico da costringerci a guardare rapiti da un senso di ammirazione e incredulità i vigneti che si stagliano in questo magnifico e imponente territorio. Imbattersi in Benjamin Zidarich, invece, ci spinge a guardare con ammirazione tutto quello che è riuscito a costruire: la sua cantina, la sua vigna, strappata letteralmente all’avara roccia carsica, e le sue bottiglie, perfetta rappresentazione di un territorio estremo come quello del Carso.
I tratti distintivi dei vini di Benjamin Zidarich descrivono il produttore stesso: l’estrema leggibilità del vitigno di partenza, il carattere e l’eleganza del vino, evidenti fin dal primo incontro, disegnano perfettamente il profilo del vignaiolo di Prepotto meglio delle parole. Benjamin è stato in grado di costruire una grande cantina partendo dalla sincera comprensione del territorio e dei vitigni che qui vi dimorano da sempre. Una scelta quasi rivoluzionaria ancora oggi e che l’ha reso abile a consegnarci dei vini veri ed emozionanti. La vigna è il luogo di elezione di Beniamino: partito con solo mezzo ettaro di vigna, Beniamino ha intrapreso un percorso di costante crescita, fino a raggiungere gli attuali 8 ettari vitati dedicati ai vitigni locali quali Vitovska, Terrano e Malvasia, affiancati da varietà diventate ormai parte integrante dell'ampelografia friulana quali Sauvignon e Merlot.
Benjamin Zidarich non concede niente alla chimica, infatti cerca di intervenire il meno possibile sull’equilibrio fisiologico della pianta, donandoci dei vini ancora più naturali e territoriali. Vini unici e incredibilmente sorprendenti, frutto di una eccellente espressione di un territorio unico e straordinario qual è il Carso.
Selezione
Vitovska
La Vitovska di Zidarich è un vino unico nella sua straordinarietà, che nasce da un raro e prezioso vitigno autoctono, coltivato solo in una piccola zona del Carso a ridosso di Trieste. E’ un bianco realizzato con macerazione sulle bucce in tini aperti, che esprime aromi fruttati e di fiori di campo, uniti a eleganti note iodate e leggermente salmastre, che ne ricordano la sua origine mediterranea e marina. Nata da un incrocio spontaneo tra la Malvasia Bianca Lunga e la Glera, la Vitoska si è adattata benissimo al clima ventoso e ai terreni rocciosi del Carso, diventando un vero vino simbolo del territorio.
Un territorio difficile, fatto di rocce calcaree quasi affioranti, coperte da poca terra rossa ricca di minerali ferrosi. Il clima soleggiato e mediterraneo è rinfrescato dalla Bora, che soffia violenta da nord-est. Le vigne di Vitovska si trovano a un’altitudine di circa 270 metri sul livello del mare, con esposizione sud-est e sono coltivate ad alberello e Guyot con l’altissima densità di 8000/10000 piante per ettaro e una resa che non supera i 50 quintali/ha. Dopo la vendemmia manuale, le uve sono diraspate e inizia una fermentazione spontanea con lieviti indigeni. La macerazione sulle bucce avviene in tini aperti ed è accompagnata da follature giornaliere, senza alcun controllo della temperatura. Il vino svolge la malolattica in grandi botti di rovere e si affina in botti di varie dimensioni per circa due anni, prima d’essere imbottigliato senza nessun processo di stabilizzazione o filtrazione.
Il bianco Vitovska esprime in modo perfetto il concetto di vino territoriale, realizzato ancora in modo artigianale. Nel calice si presenta di un giallo intenso, quasi dorato. All’olfatto esprime profumi di fiori di campo, erbe aromatiche, frutta matura, con ricordi marini, iodati e di salsedine. Al palato è ricco, ampio e persistente, con freschezza equilibrata e finale sapido. Elegante e ammaliante.
Prulke
Prulke di Zidarich è l’apoteosi di sapori e profumi del connubio tra Sauvignon, Vitovska e Malvasia di firma friulana, più precisamente istriana. Cantina nota per l’interpretazione della Vitovska e per la filosofia produttiva tesa a valorizzare i caratteri puri ed originali dei vitigni tipici della zona, Prulke è figlio di tutto questo: felice unione di uve che tramite la sapiente mano di Beniamino Zidarich esprimono i propri tratti originali, senza pericolo di falsa rappresentazione.